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Niente carcere per i giornalisti, ritirati gli emendamenti al ddl Diffamazione

La decisione confermata nel vertice-lampo di maggioranza. Bongiorno: "Non ci sono assolutamente divisioni, fratture o litigi"

Telecamera davanti a Montecitorio - Fotogramma
Telecamera davanti a Montecitorio - Fotogramma
16 aprile 2024 | 16.48
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Ritirati degli emendamenti sul carcere per i giornalisti, presentati inizialmente dal relatore Gianni Berrino di Fdi. "Abbiamo fatto una riunione con i capigruppo della maggioranza, è stata ripetuta la volontà del ritiro di alcuni emendamenti che erano stati presentati dal senatore Berrino", ha spiegato al termine di una breve riunione per fare il punto sulle varie questioni aperte del ddl Diffamazione, la presidente della Commissione Giustizia del Senato, Giulia Bongiorno.

"Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori approfondimenti degli emendamenti che sono stati presentati, c'è una grande coesione nella maggioranza, non ci sono attriti e non ci sono divisioni, c'era stato soltanto la presentazione di questi emendamenti che aveva suscitato un dibattito, ma che è stato assolutamente superato", assicura la leghista.

L'idea della maggioranza è ora quella di perfezionare norme "su meccanismi che consentano di rispettare la legge, in particolare cercheremo di focalizzare l'attenzione sui titoli -i titoli ricordiamoci che a volte uccidono- e sulle rettifiche, quindi non ci sono assolutamente divisioni, fratture o litigi", sono le parole della Bongiorno. "Siamo coesi e si dovrebbero avere i pareri del governo a breve", aggiunge all'AdnKronos Erika Stefani, capogruppo leghista in Commissione. Al tavolo anche Pierantonio Zanettin, per Fi e Gianni Berrino per Fdi. Prossimo round sul ddl domani mattina, anche se potrebbe esserci uno slittamento dei lavori della seconda Commissione in attesa dei pareri del governo sugli emendamenti restanti.

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